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Mostri marini dal passato all’Acquario di Genova

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Tra riproduzioni dei giganti del passato ed emozionanti viaggi con la realtà virtuale, “Paleoquarium” è visitabile fino al prossimo 31 marzo

Il mare di milioni di anni fa? Terribile, certo: ma anche molto affascinante, e nessun bambino o ragazzo, di qualsiasi età, sa resistere al richiamo dei dinosauri. Ora potrà essere accontentato con un’esposizione che sfrutta le più moderne tecnologie per riportare in vita le creature più straordinari che popolavano gli oceani nelle ere preistoriche.

Fino al 31 marzo 2018 l’Acquario di Genova ospita infatti la mostra “Paleoaquarium – Il mare al tempo dei dinosauri”. L’esposizione offre la possibilità di conoscere da vicino gli antichi abitatori dei mari preistorici. Punti forti della mostra, per l’impatto spettacolare che hanno sul pubblico, sono le ricostruzioni, modelli fisici e modelli virtuali animati: entrambi rappresentano soltanto il risultato finale del lunghissimo lavoro che vede affiancati i paleontologi e gli artisti in un comune percorso di conoscenza, con l’obbiettivo di “riportare in vita” gli animali preistorici a partire dallo studio dei loro resti fossili (ossa “pietrificate”, ma anche molto altro).

I principali protagonisti dell’esposizione sono i rettili marini dell’Era Mesozoica (da cui il sottotitolo della mostra “Il mare al tempo dei dinosauri”), detta anche, appunto, Era dei Rettili, poiché in quell’intervallo del tempo geologico essi dominarono tutti gli ambienti: terrestre, con i dinosauri, acquatico con una pletora di “mostri marini” – tra cui ittiosauri, plesiosauri e mosasauri – e aerei, con gli pterosauri. Non mancano però riferimenti agli altri animali che hanno popolato e dominato i mari “prima e dopo i dinosauri”, dai grandi invertebrati ai mammiferi cetacei.

Il percorso offre diversi livelli di approfondimento: una parte descrittiva, che fornisce informazioni generali sulle peculiarità della specie e sul suo gruppo di appartenenza; un commento dell’esperto, che fa capire il metodo di lavoro dei paleontologi; una notizia “lo sapevi che”, dedicata ai visitatori più giovani, con curiosità inaspettate o luoghi comuni da sfatare.

La mostra, la curata dai paleontologi Stefania Nosotti e Simone Maganuco, è realizzata da Costa Edutainment spa in collaborazione con gli Experience Designer di ETT spa e lo studio paleontologico Prehistoric Minds. Questi i numeri: 500 mq di spazio espositivo, 5 ricostruzioni in scala 1:1, 315 mq di illustrazioni a parete in scala 1:1, 3 esperienze multimediali, 1 area VR con 10 postazioni di Realtà Virtuale composte da sedute movimentate e Samsung Gear VR per un viaggio a 360° nel tempo e nello spazio. 180 secondi di video immersivo consentono al visitatore di immergersi negli Oceani preistorici alla scoperta dei grandi predatori marini come Liopleurodon, Tylosaurus e Cryptoclidus.

Il percorso inizia all’esterno, nell’area del Porto Antico, con alcuni esemplari di animali marini preistorici che, grazie a installazioni anamorfiche, emergono dal pavimento per catturare l’attenzione del pubblico ed introdurlo al tema della mostra. L’avvicinamento all’esposizione continua con altre immagini preistoriche posizionate sulle colonne sotto l’Acquario di Genova che accompagnano il visitatore all’entrata della mostra.

Punti forti dell’esposizione, per l’impatto spettacolare che hanno sul pubblico, sono le ricostruzioni degli animali acquatici del passato: un esemplare del plesiosauro Cryptoclidus dal lungo collo, rettile acquatico estinto conosciuto dai più per aver ispirato la leggenda del mostro di Loch Ness; il pliosauro Liopleurodon, strettamente imparentato con i plesiosauri, ma caratterizzato da collo breve e da fauci enormi; l’ittiosauro Ophthalmosaurus, che con la forma del suo corpo, lungo 4-5 metri, rimanda ai delfini dei giorni nostri; il calco di un cranio di Dunkleosteus “pesce” primitivo simile come morfologia esterna alle forme attuali, ma non imparentato con esse; Dunkleosteus visse circa 370 milioni di anni fa, era lungo circa 6 metri e pesava circa una tonnellata. Ultimo modello in mostra quello delle mascelle gigantesche del megalodonte (Charcharocles megalodon), lo squalo più grande che sia mai esistito. Nella postazione Selfie Shark, che conclude la visita alla mostra, i visitatori possono scattare fotografie e selfie portando così a casa un ricordo particolare della visita.

Come in una radiografia, nella postazione denominata XRay, il visitatore potrà far scorrere un monitor ancorato a rotaie lungo il disegno in vivo del rettile acquatico, stampato su tessuto retroilluminato, e scoprire la parte di scheletro dell’animale corrispondente all’area inquadrata dal monitor. La postazione permette di raccontare l’aspetto in vita dell’animale e ciò che si vede al suo interno allo stato fossile, il suo scheletro e molto altro, in un’unica esperienza intuitiva e sorprendente. L’animale scelto dai paleontologi co-curatori della mostra per questa sezione è l’Oftalmosauro (Ophthalmosaurus icenicus) un ittiosauro, il cui adattamento acquatico ricalca nella forma corporea e nel tipo di nuoto il modello dei pesci e dei cetacei attuali (convergenza evolutiva; non a caso “ittiosauri” significa “rettili-pesce”). Accanto a questa postazione è possibile accedere al laboratorio del paleontologo: il Laboratorio offre un’esperienza immersiva con effetti di luce spettacolari. Al centro, su un grande monitor, il video ci racconta storie e curiosità sui rettili marini preistorici, con la guida di un iconico paleontologo del passato, Georges Cuvier. Contemporaneamente un altro monitor restituisce immagini delle specie descritte, e, tramite un sistema di controllo elettronico, faretti spot si accendono per portare in luce il reperto corrispondente, esposto sui bordi della sala e fino a quel momento in ombra. Alla fine dell’esperienza, dopo un breve attimo di buio, le pareti della stanza si illuminando e su di esse appaiono schizzi di animali marini preistorici con un effetto fluorescente quasi inquietante, evocando mondi scomparsi che l’uomo non ha mai abitato.

Il laboratorio approfondisce temi pertinenti all’esposizione, soprattutto tramite il video, che vede interagire personaggi carismatici della storia della paleontologia, in una situazione fantastica che li fa dialogare tutti insieme anche se sono vissuti in epoche diverse. Questa scelta ci permette di far conoscere al pubblico alcune tra le più eminenti personalità della storia della paleontologia, raccontando storie divertenti e proponendo in modo accattivante ed efficace, contenuti rigorosamente scientifici.

Il visitatore prosegue l’esperienza giurassica accedendo ad un’area VR con 10 poltrone dinamiche per un viaggio a 360° a ritroso nel tempo. Comodamente seduto e con indosso i visori di realtà virtuale (Samsung Gear VR), il pubblico inizia il viaggio su una immaginaria macchina del tempo, partendo dall’Italia dei giorni nostri, facendo una prima tappa in Brasile circa 112.000.000 di anni fa e poi una seconda in Inghilterra, ancora più indietro nel tempo – 163.000.000 di anni fa – dove, nelle profondità marine, ritroverà Liopleurodon ed altre specie dell’epoca.

Peculiarità della sala sono le 10 poltrone dinamiche appositamente progettate che, grazie ad un controller manuale permettono ai visitatori di muoversi liberamente nello spazio virtuale, per vivere in modo ancora più realistico e immersivo l’esperienza.

Più di 300 metri quadrati di vetrofania, con una moltitudine di animali marini oggi estinti e illustrati in scala naturale, testimoniano la ricchezza della vita marina preistorica, con specie che per la maggior parte non hanno un aspetto riconducibile alle forme attuali, richiamando immediatamente un mondo perduto e misterioso in cui l’uomo non c’era. Le specie illustrate nella vetrofania rappresentano varie linee evolutive di animali marini estinti, sia vertebrati sia invertebrati, anche molto lontane tra loro, ma l’allestimento si focalizza sui rettili marini dell’Era Mesozoica. Completano il percorso una sezione con la cartina dell’Italia in cui sono segnalati i più famosi ritrovamenti di specie marine estinte nel nostro Paese e 2 postazioni multimediali: un game

intuitivo ed esplorativo, installato su 2 monitor, nel quale i visitatori potranno scavare nel terreno per trovare ossa fossili posizionandole poi correttamente nello scheletro dell’animale marino al quale appartengono e un “Paleoquiz” composto da dieci domande a bruciapelo per saggiare le proprie conoscenze sui mari del passato, in una sfida con altri giocatori o anche da soli.

PALEOAQUARIUM – Il mare al tempo dei dinosauri 

Acquario di Genova – Galleria Atlantide

Periodo: dal 15 luglio 2017 al 31 marzo 2018 – Mostra temporanea in Anteprima Europea

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