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Alessia, l’inguaribile romantica

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Sogni, delusioni, lotta, abbandono, rinascita. Cinque diverse sfaccettature per connotare «An incurable romantic», quarto cd della cantante genovese Alessia Ramusino e secondo di inediti.

Tanta avventura dentro

Per la Ramusino il romantico è «il personaggio per antonomasia dal cuore in eterno tumulto, un combattente di razza provvisto dei sentimenti del conquistatore». Forse anche per la bella e brava Alessia è stato così: «Per natura sono una grande esploratrice alla ricerca dell’ignoto. Una perfetta autodidatta che non ha studiato musica e non dispone di alcun tecnicismo. Agli inizi sono stati solo i genitori ad aiutarmi, e particolarmente mio padre, geologo in Iran». Vera  e propria creatura generata dalla musica, Alessia Ramusino ha a cuore una definizione tecnico-artistica di sé stessa molto pittoresca. «Sono frutto di un imprinting, di ciò che hanno plasmato i miei. Di sicuro ho una curiosità quasi spaventosa, con una predilezione rivolta agli animali». Tanto che una volta Alessia ha rischiato di combinarla grossa per soddisfare la sua inestinguibile sete di avventura. «Volevo studiare il comportamento in cattività di una coppia di iguane, le ho infilate in una grossa scatola lasciandole incustodite nella camera delle mie due sorelle. Sono fuggite da quel nido improvvisato nel cuore della notte con risultati che lascio immaginare…».

Tutto ritorna a sé stessi

Quale sia il tema dell’ispirazione che ha dato origine al titolo del nuovo lavoro della Ramusino, presentato in unica anteprima lo scorso 20 novembre alla Claque del Teatro della Tosse, viene immediatamente a galla.

«Questo è il mio secondo cd di inediti e segue la pubblicazione di “Iris Fields”. Filo conduttore sono sempre io: che disegno i testi prima di scriverne le parole, sogno tantissimo, provo a descrivere me stessa e l’amore. A tale scopo ho inserito nel disco una canzone, “To what i am” (A ciò che sono) che analizza ogni momento più o meno felice della vita come un perfetto ellisse. Conclusa la propria orbita tutto tornerà al posto originale; ed io a quello che sono».

Una collaborazione di qualità

Aspetto fondamentale nella vita musicale di Alessia Ramusino la collaborazione con Giorgio Tani, produttore di Drupi e dei Ricchi e Poveri. La fatidica scintilla artistica scocca in un momento particolarmente controverso della vita di Alessia, che ha appena finito di comporre la colonna sonora per due apprezzate fiction televisive.

«Con non comune professionalità Giorgio ha analizzato ogni testo e bozzetto, prima di contattarmi accompagnato da una proposta che mi ha subito inorgoglito: trasformarmi in un’autrice, non fare la semplice cantante di testi». Con la curiosità che la contraddistingue, la Ramusino si muove così verso nuovi orizzonti, quelli del vedere le canzoni trampolino di lancio per riportare a galla le composizioni ed il loro germogliare dall’animo.

Non mangio fragole

Sono undici i motivi che compongono An incurabile romantic e che ci vengono illustrati dalla viva voce di Alessia. «“A map of you” e la title track sono la carta d’identità della donna Alessia Ramusino. Ascolti questi due motivi per scoprire i veli del mio microcosmo. Ecco poi “Gibigianna”, un termine italiano che indica un giochino a specchio riflesso che fai materialmente o contro il muro o direttamente negli occhi della gente. Il significato è evidente: franchezza e niente sotterfugi, anche se la durezza e l’imprevisto della vita ti metteranno sempre dinanzi ad un “dentro o fuori” da cui non si sfugge».

La più viva e profonda prova di forza questa vita così inflessibile l’ha pretesa in un grigio mattino d’autunno. «Esattamente in un giorno dell’ottobre 2013 divenuto per me uguale a tutti gli altri» racconta Alessia «al culmine di un periodo brutto sotto ogni punto di vista. Quelle fragole offertemi ad un bancone del Mercato Orientale mi hanno messo dinanzi ad una scelta: come pensare alle fragole in ottobre? Nasce “Non mangio fragole”, una ferma opposizione a ciò che soffoca i sentimenti veri e la sincerità». Di questo motivo, l’unico in lingua italiana (per la Ramusino una novità assoluta) è contenuta anche la versione in inglese: I don’t eat strawberries, prima delle due canzoni che dipingono l’artista spirito libero.

A volte i legami sgretolano

Il lato più profondo dello specchio interiore di Alessia prende il via proprio dal motivo appena ritratto per poi addentrarsi in una precisa presa di posizione contro ogni forma di legame: «Quegli stessi vincoli che possono riservare imprevisti, dai familiari ai compagni di vita. Non una protesta, ma l’inno al mio spirito libero». Forte brano dalle atmosfere particolari, questo “I don’t like bonds”, eseguito con la partecipazione straordinaria del Quartetto d’archi del Teatro Carlo Felice.

Molto deciso anche l’appello di “Con i miei piedi sporchi”. Alessia Ramusino osserva a proposito «che una cruda verità vale soprattutto con le rughe e le grinze nelle guance». Da piccoli sino a vecchi. Ogni momento.

L’impronta del jazz

L’ultima parte di An incurable romantic è dedicata al jazz. La Ramusino, che ha iniziato ad appassionarsi alla musica a soli sette anni ascoltando dal padre Burt Bacharach, si è mossa agilmente anche in questo nuovo universo con uno dei motivi a nostro parere più belli, “Another Song”, eseguita con l’accompagnamento di uno dei maggiori flicornisti italiani, Felice Raggio.«“Another Song” è canzone brillante e ricca di slanci, anticipazione di quella supplica alla vita espressa da “Here it comes the dawn”, letteralmente “ecco che giunge l’alba”, dove tutto è immagine. Una donna che allatta il figlio, un camionista che viaggia di notte ed una cantante alle prese con un concerto che durerà sino al mattino. L’ellisse dedicato alla continuità della vita si chiude con “To what i am”, il ritorno alle mie origini». Ultima e struggente canzone, “Sacks race”, la corsa nei sacchi. Una tenera ricordanza dedicata alla madre, un giorno di Pasqua che riecheggia nel dolce sfondo della cornamusa.

I prossimi appuntamenti

Dopo l’esibizione alla Claque del Teatro della Tosse, «con composizioni di questo album e del precedente “Iris Fields” uscito con etichetta RTI; evento primo assoluto a Genova», Alessia sarà al “Diavolo Rosso” di Asti a gennaio o febbraio (data ancora incerta) ma potrebbe regalare al pubblico una graditissima strenna natalizia. «Del disco Iris Fields stiamo facendo una riedizione per Bma Music, attuale etichetta discografica, dal sapore più pop e con meno inediti». Quando l’imprevedibilità regala un tocco di classe in più.

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